mercoledì, aprile 06, 2005

 

Olio di Colza

Discorso di Beppe Grillo

P.S.
Nel Blog si può fare copia/incolla anche di testi molto lunghi ed in tal caso dovrebbero visualizzarsi solo alcune righe. Però per un bug del Blog viene visualizzato tutto il testo ed allora preferisco inserire il link ad un file di testo.
ciao giu

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Sport, auto e moto



Olio di colza: verità e bugie

Auto Oggi

13/4/2005

URL: http://www.panorama.it/motori/archivio/articolo/ix1-A020001030247

In pochi ne conoscevano l'esistenza. In molti ci sono cascati. Così l'olio di colza, che costa la metà del gasolio e non inquina, è quasi scomparso dai supermercati del Nord e qualcuno lo ha utilizzato come carburante. Le loro auto, adesso, probabilmente sono ferme in officina


Si può mettere l'olio di colza nel serbatoio delle auto diesel
FALSO. La cosa può anche essere pericolosa, di certo porta a rotture e grippaggi, soprattutto per iniettori e pompe ad alta pressione dell'ultima generazione.

L'olio di colza è il biodiesel
FALSO. Il biodiesel è un combustibile che si ricava dall'olio di colza, oppure da altri grassi vegetali o animali, anche già usati per altri scopi, come le fritture.

Il biodiesel è 90% olio di colza e 10 % alcool
FALSO. Certo, si può anche partire da questi componenti (olio di colza e metanolo, ma anche altri), ma non basta mescolarli, occorre una complessa struttura da azienda chimica o da raffineria per produrlo.

Il biodiesel viene prodotto con altri oli vegetali
VERO. Il biodiesel è prodotto, come si usa il greggio per il gasolio, quando come base prevalentemente oli vegetali come colza, soia, girasole, mais e così via.

Il biodiesel è difficilissimo da mescolare con il gasolio
FALSO. Si mescola con qualunque proporzione in modo molto semplice. Teoricamente, potrebbe anche essere fatto in casa, anche se questa operazione è tecnicamente illegale.

Usare il biodiesel è una violazione
VERO. In questo modo evadi l'accisa sui carburanti per autotrazione.

Il biodiesel danneggia le guarnizioni e le tubazioni
VERO. Sì, se non sono predisposte. In particolare danneggia i polimeri di cui si compongono guarnizioni, sigillanti e tubazioni dell'impianto di alimentazione.

Il biodiesel non richiede alcuna modifica ai motori
FALSO. La stragrande maggioranza dei diesel non può funzionare col biodiesel. L'Iveco, per i motori dei mezzi pesanti ha ammesso il biodiesel B30 (la composizione è 70% gasolio/30% bio), a condizione che non siano a iniezione common rail.

Si può farsi adattare l'auto dal meccanico
FALSO. La trasformazione è assolutamente troppo complessa: sono interventi che deve fare il costruttore in fase di progettazione.

Il biodiesel non inquina
VERO. Il biodiesel inquina complessivamente (studi del gruppo PSA) un po' meno del gasolio senza zolfo. Il suo grande vantaggio è però di non introdurre nuova anidride carbonica nell'atmosfera.

Usare il biodiesel fa decadere la garanzia
VERO. In genere sì, se non è espressamente scritto diversamente sul libretto di uso e manutenzione la vettura va alimentata soltanto a gasolio.

Il biodiesel costa molto meno del gasolio
VERO. Ma solo per le quantità autorizzate di anno in anno dallo Stato. Se si considera il solo prezzo industriale (senza le tasse) il biodiesel costa più del doppio del gasolio.

Può accadere di “fare” del biodiesel senza accorgersene
VERO. Soprattutto se sei stato in Francia dove minime quantità di biodiesel (molto meno del 5%) sono miscelate al gasolio: queste non causano alcun problema.

In Italia il biodiesel si trova alle stazioni di servizio
FALSO. Per ora, lo puoi trovare solo in alcune aziende che vendono combustibile per riscaldamento. In passato ne sono esistite due ma sono state chiuse.

Il biodiesel crea problemi alla pompa di iniezione
VERO. Soprattutto sulle pompe di nuova generazione (rotative, lubrificate dal gasolio e non dall'olio motore).

Le auto che vanno a biodiesel “puzzano” di fritto
VERO. Basta andare a Yellowstone, il famoso parco americano: i pulmini che portano i turisti sono alimentati da gasolio fatto con l'olio usato dei fast-food locali.

Esistono sul mercato miscele di gasolio e biodiesel
VERO. Si chiamano B10, B20 e B30 a seconda della percentuale di biodiesel, si trovano in Austria e Germania. Normalmente, ma la cosa non è ancora del tutto provata, fino al B20 non causano alcun problema ai motori. I B30 sono in fase di sperimentazione.

Esistono auto omologate per funzionare col biodiesel
VERO. Soprattutto in Gran Bretagna alcune vetture sono state omologate oltre che per il biodiesel “puro” e anche per quello miscelato, sono prevalentemente tedesche.

Il biodiesel è una scoperta recentissima
FALSO. Tant'è vero che la sua normativa “tecnica”, frutto di anni di ricerche, è del 1998.

Metà delle auto francesi va a biodiesel
FALSO. Il biodiesel prodotto in Francia non è molto più del nostro, perché bisognerebbe occupare troppa superficie agricola. La produzione francese prevista per il 2005 è di 400-500.000 tonnellate.

In futuro il biodiesel si svilupperà molto
VERO. La UE, nei vari programmi relativi al trasporto eco sostenibile, come quelli che anno portato alle varie norme anti inquinamento, ha previsto una produzione di biodiesel pari al 5,75% del gasolio prodotto (autotrazione e riscaldamento) per il 2010.



Tanto per capirci...
OLIO DI COLZA. Non è il Biodiesel. È una spremitura di semi vegetali, come altri olii per uso alimentare o industriale (soia, girasole, mais, lino e anche oliva). È infiammabile, ma non è un carburante (se non per motori vecchissimi e superinquinanti), per via della sua viscosità. In Italia si usa di solito per fritture industriali (cibi surgelati e preconfezionati).
BIODISEL. Non è l'olio di colza, ma un combustibile prodotto in raffineria o in uno stabilimento chimico legando grassi vegetali, animali o anche usati dall'industria, quindi di molti tipi diversi, a un alcol (di solito metanolo). Non vengono solo mescolati, ma abbinati con una reazione chimica. È più fluido di un olio, proprio come il gasolio. In Italia il biodiesel si usa, legalmente, solo per riscaldamento domestico.

MA LA COLZA COS'E'?
La colza è una pianta annuale, come il girasole o il mais, e la varietà usata per estrarne olio (Brassica Campestris) è diffusa un po' ovunque, nei climi caldi e freddi. Ricca di foglie ispide e rugose, in primavera si copre di fiori gialli e di solito è alta un metro ma le dimensioni dipendono dalla zona di coltura. Dai semi si estrae l'olio e lo scarto viene usato per integrare i mangimi animali, perché ricco di proteine. Un tempo era impiegato nelle lampade o per fare saponi, oggi negli oli di semi vari e nelle margarine. Mentre in Italia è poco diffuso perché non piace tanto, in Europa è usato nelle fritture e nell'insalata. La produzione è di 6,5 tonnellate per ettaro in media, poco, ma ad essa va aggiunta quella dei residui di spremitura, usati per i mangimi.

VOLKSWAGEN, OK AL BIODISEL, MA...
Gli attuali turbodiesel del gruppo Volkswagen sono già predisposti per funzionare col biodiesel (l'unico ammesso è quello con omologazione DIN E 51606). Quelli per il mercato italiano, tuttavia, hanno alcune regolazioni che ne impediscono l'uso e ciò perché questo tipo di carburante non è venduto alla pompa, come accade ad esempio in Germania. Prima di utilizzarlo, quindi, è bene fare una verifica con la concessionaria dove è stata acquistata la vettura.

(di Carlo Otto Brambilla)
 
Sul libretto della mia vw golf 1.9 disel ad iniettore pompa anno di immatricolazione 2002, vi e riportata la dicitura (può essere alimentata con olio di colza),aggiungendo di cambiare il filtro carburante ogni 15.000 km. anzicchè segiure l'intervall0 longlaif a chilometraggio variabile.
 
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