lunedì, marzo 27, 2006

 

Berlusconi

Ecco la testimonianza del senatore Nando Dalla Chiesa che ha vissuto direttamente, in questi anni, le vicende surreali avvenute nel nostro Parlamento. Ne ha fatto un testo teatrale che sta portando in giro nei teatri italiani per ricordare le leggi imposte in questa legislatura dalla forza numerica di una maggioranza sprovvista di senso del limite. La gran parte degli italiani non le ha potute vedere o capire, perchè la gran parte dei media ha fatto da filtro.
· Ho visto approvare in Parlamento la legge sul falso in bilancio il giorno dopo l'11 settembre. Di corsa, per onorare con il nostro lavoro - così ci venne detto - i morti di New York.
· Ho visto la commissione giustizia del Senato prolungare i suoi lavori dopo la mezzanotte solo per tre leggi in cinque anni: per il falso in bilancio, per la Cirami, per l'immunità delle più alte cariche dello Stato.
· Ho visto aprire l'ultima legislatura con una legge ad personam, quella che abolisce l'imposta di successione sui patrimoni più grandi. E l'ho vista chiudere con una legge ad personam, quella che abolisce l'appellabilità delle sentenze di assoluzione.
· Ho visto il Parlamento decidere quali magistrati possono o non possono restare in servizio, alzando e abbassando l'età pensionabile secondo le convenienze: fuori Borrelli dentro Carnevale.
· Ho visto il Parlamento decidere quali magistrati possono dirigere gli uffici giudiziari più delicati. Insomma, ho visto il Parlamento scegliere i giudici.
· Ho visto più di mezzo Senato applaudire in piedi l'appoggio alla guerra preventiva in Iraq. Ho visto la standing ovation della maggioranza e i sorrisi di festa, in attesa dei bombardamenti dei giorni dopo.
· Ho visto sbeffeggiare le senatrici che si battevano per le quote rosa. Le ho viste sommerse dagli sberleffi della maggioranza. Le ho sentite chiamare "vacca" e "gallina".
· Ho visto togliere ai giudici di pace la competenza sugli incidenti stradali più gravi. Lavoravano troppo velocemente creando problemi alle assicurazioni. Anche alla Mediolanum.
· Ho visto portare nel Parlamento repubblicano una legge per equiparare le brigate nere di Salò ai combattenti delle forze armate e ai partigiani.
· Ho visto violare il regolamento del Senato anche sei volte in due giorni.
· Ho visto violare la Costituzione in presenza della seconda autorità dello Stato. A volte invocando precedenti inesistenti. Altre volte senza precedenti.
· Ho visto un senatore votare per cinque (i pianisti!), per dare alla sua maggioranza il numero legale.
· Ho visto tollerare anche quindici voti di assenti per volta.
· Ho visto un parlamentare svenire a un passo dall'infarto per l'indignazione di fronte al numero legale ottenuto più volte senza pudore. L'ho visto steso a terra, insultato e fischiato dagli avversari che lo accusavano di perdere tempo.
· Ho visto censurare o bloccare negli uffici interrogazioni critiche verso il governo o verso esponenti della maggioranza.
· Ho visto funzionari solerti mutilare i diritti costituzionali dei parlamentari.
· Ho visto rifare mezza Costituzione come niente, da personaggi senza storia. Per liberare da ogni controllo di garanzia e da ogni contrappeso il potere di chi vince le elezioni. Per mettere lo Stato ai piedi dell'uomo più ricco e potente del paese.
· Ho visto barattare pubblicamente in aula l'unità del Paese con gli interessi televisivi del Capo del Governo.
· Ho visto stabilire il tempo massimo di un giorno per discutere in seconda votazione la riforma di mezza Costituzione.
· Ho visto fischiare in un'aula parlamentare il Capo dello Stato mentre il presidente del Senato leggeva il testo del rinvio alle Camere della legge di riforma dell'ordinamento giudiziario.
· Ho visto scritto nella relazione ufficiale della commissione antimafia che la mafia non porta voti, che il controllo del voto da parte di Cosa Nostra è "uno dei miti più a lungo e pervicacemente sostenuti".
· Ho visto Giovanni Falcone commemorato sull'autostrada per Punta Raisi, località Cinisi, da un ministro (Pietro Lunardi) che aveva sostenuto che dobbiamo convivere con la mafia.
· Ho visto un ministro (Castelli) definire il carcere di Cagliari un albergo a cinque stelle pochi giorni prima che vi si uccidessero due detenuti.
· Ho visto uomini dello Stato oggetto di insolenze e di accuse sanguinose, grazie a un uso prepotente della immunità parlamentare.
· Ho visto chiamare tutti i manifestanti di Genova violenti e terroristi e assicurare ufficialmente che nel carcere di Bolzaneto non ci furono violenze.
· Ho visto negare una commissione d'inchiesta su Genova per non interferire con il lavoro della magistratura.
· Ho visto dimenticare questo principio per istituire la commissione Telekom Serbia (ricordate Igor Marini? Una bufala montata ad arte appena si seppe che Prodi si sarebbe candidato per il centro-sinistra).
· Ho visto ridere in faccia alla richiesta di maternità o paternità assistite di persone non felici.
· Ho visto esibire i fazzoletti padani a un metro dal tricolore sulle bare nei funerali di Stato.
· Ho visto prolungare la durata del Parlamento per uso personale. Per ottenere l'impunità in un processo, per monopolizzare le televisioni.
Così ho visto sfregiare, nel mio Paese, il più grande simbolo della democrazia.
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Dopo la dura lettera di don Aldo Antonelli (v. Adista n. 19/06), giunge da Pax Christi Italia un'altra infiammata reazione di sdegno all'opuscolo ("I frutti e l'albero, cinque anni di governo Berlusconi letti alla luce della dottrina sociale della Chiesa") inviato da Forza Italia ai 25mila parroci italiani, insieme a una lettera di accompagnamento firmata da Sandro Bondi. Colpiscono i toni utilizzati dal movimento ecclesiale presieduto da mons. Tommaso Valentinetti: nella Lettera aperta a Bondi, dal titolo "Chiesa e politica: non possiamo tacere", Pax Christi esprime "stupore" e "indignazione", parla di "arroganza", di "mancanza di pudore" e di "presunzione". E di "offesa": alla serietà della politica, alla Dottrina Sociale della Chiesa e anche "all'intelligenza degli elettori". Di seguito il testo integrale.

Onorevole Bondi,
Abbiamo ricevuto l'opuscolo "I frutti e l'albero, cinque anni di governo Berlusconi letti alla luce della dottrina sociale della Chiesa" che, riteniamo, sia stato inviato a tutte le parrocchie e le comunità religiose in Italia. È giunto anche alla nostra Casa per la Pace in Firenze.
Non possiamo nascondere lo stupore o, meglio, la nostra indignazione, non perché lei ci ha inviato pubblicità elettorale, cosa legittima e che molti fanno, ma per aver avuto l'ardire di affermare che molti provvedimenti dell'attuale Governo sono in "forte consonanza con la dottrina sociale della Chiesa".
Si potrebbe e si dovrebbe discutere a lungo delle scelte di questo Governo ben più disinvolte di quelle indicate nell'opuscolo come fedeli alla Dottrina Sociale della Chiesa... E facciamo solo alcuni esempi:
· Le leggi ad personam;
· Il mancato provvedimento per i detenuti (nonostante le 26 interruzioni con applausi durante l'intervento di Giovanni Paolo II in Parlamento che chiedeva un atto in quella direzione);
· Impoverimento di molte persone;
· Legge Bossi-Fini (più repressiva che altro: dalla relazione della Corte dei conti per l'anno 2004, le spese per "misure di sostegno" risultano pari a 29.078.933 euro contro i 115.467.102 euro per quelle di contrasto, fra cui rientrano i costi per i cosiddetti Cpt - Centri di permanenza temporanea);
· Il mancato sostegno alla cooperazione internazionale (siamo l'ultimo tra i Paesi donatori Ocse, con lo 0,15% del Pil per il 2005);
· La riduzione drastica del Fondo per lo Sminamento Umanitario;
· L'incremento inarrestabile delle spese militari (una spesa pari a 478 dollari pro-capite annui, a fronte di appena 545 euro per stato sociale, contro i 1.558 di media Ue);
· Il sostegno alla guerra in Iraq motivata con continue menzogne;
· Il tentativo di modificare la legge 185 e di impedire il controllo parlamentare del commercio delle armi;
· Il mancato finanziamento e sostegno ai giovani in servizio civile (malgrado la Corte Costituzionale abbia stabilito che sia il servizio civile che quello militare concorrono alla difesa della Patria, al primo si assegnano 224 milioni di euro, ed al secondo 19.021 milioni di euro, più 1.200 milioni di euro per le missioni militari e vari fondi fuori bilancio della difesa per nuovi sistemi d'arma);
· La mancata cancellazione del debito dei Paesi poveri (a cinque anni dalla storica assunzione di responsabilità nell'anno del Giubileo, inoltre, l'Italia può "vantare" di non avere nemmeno rispettato gli obblighi derivanti dalla legge 209/2000, che prevedeva una cancellazione di 6 miliardi di euro, mentre ad oggi ne sono stati cancellati solo 2,5 miliardi);
· Molte altre cose tra cui, cosa non secondaria, il coinvolgimento di autorevoli personaggi nella tristemente nota Loggia massonica P2. Ma non è solo di questo che ora vorremmo parlare.
Ci indigna l'arroganza, la mancanza di pudore, la presunzione nel presentarsi come interpreti fedeli del magistero, della Dottrina Sociale della Chiesa e delle radici cristiane; l'uso strumentale dei riferimenti religiosi per il proprio potere; il tentativo di blandire gli interlocutori con sdolcinati riferimenti al magistero della Chiesa.
È un'offesa alla serietà della politica. È un'offesa alla Dottrina Sociale della Chiesa. E, se permette, è un'offesa anche alla intelligenza degli elettori, e quindi anche nostra. Se vuole far campagna elettorale non utilizzi a proprio uso e consumo i riferimenti religiosi, cosa che purtroppo capita spesso a qualche autorevole esponente del suo gruppo politico.
In conclusione, le proponiamo un testo che può aiutare tutti nella riflessione e nella conversione. Essendo stato scritto nel V secolo dopo Cristo, è al di sopra di ogni sospetto: "Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita, ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga..., non ci flagella la schiena ma ci accarezza il ventre; non ci confisca i beni (dandoci così la vita), ma ci arricchisce per darci la morte; non ci spinge verso la libertà mettendoci in carcere, ma verso la schiavitù invitandoci e onorandoci nel palazzo; non ci colpisce il corpo, ma prende possesso del cuore; non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l'anima con il denaro" (Ilario di Poitiers, V sec. d. C.).
Pax Christi Italia.

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